lunedì 25 dicembre 2017

Gianni Rodari

“Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.” Gianni Rodari, studiato e celebrato in tutte le scuole dell'URSS, definito dal Vaticano un «ex-seminarista cristiano diventato diabolico», ha insegnato a tutti, grandi e piccini, a «imparare ridendo». E forse lo ha fatto meglio di chiunque altro.
Gianni Rodari, Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie, Einaudi, 2013
Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi, 2010

lunedì 11 dicembre 2017

Mary Shelley

“Di quante cose potremmo venire a conoscenza se codardia e negligenza non ostacolassero la nostra ricerca!” A Mary Shelley di certo non erano mancate né l'una né l'altra. Figlia di William Godwin, precursore dell'anarchismo e di Mary Wollstonecraft, fondatrice del femminismo liberale, divenne la compagna del poeta Percy Shelley e con lui partì per un avventuroso viaggio in Europa, prima ancora di sposarlo. Il suo capolavoro nacque da un gioco proposto da Byron in una delle tante notti piovose del 1816, il famoso “anno senza estate”.
Mary Shelley, Frankenstein ovvero il moderno Prometeo, traduzione di Luca Lamberti, Einaudi, 2011 Mary Wollstonecraft Shelley e Percy Bysshe Shelley, Storia di un viaggio di sei settimane, traduzione a cura di Lia Guerra, Aletheia, 1999

lunedì 4 dicembre 2017

Paul Auster

“Ha il dono di trasformarsi in così tanti personaggi distinti e totalmente diversi da darti l’impressione che porti tutta l’umanità dentro di sé.” Scrittore, saggista, poeta, sceneggiatore, regista, attore, produttore cinematografico, Paul Auster è anche Poe, Beckett, Melville: scrittori che riprende in vario modo nei suoi romanzi. Così come, leggendolo, ritroviamo ancora Kafka, Cervantes, Vonnegut, Camus, Lacan, Thoreau, Emerson. E le coincidenze, le assenze, la parola e la sua incomunicabilità.
Paul Auster, L'invenzione della solitudine, Einaudi, 2010
Paul Auster, Le trame della scrittura. Intervista di Matteo Bellinelli, Casagrande, 2005

lunedì 13 novembre 2017

Anna Banti

“Praticamente ho passato in biblioteca tutta la mia giovinezza. Mi sistemavo nelle sale studio al piano superiore, dove c'erano certe cellette, fra gli scaffali, che davano un grande senso di pace. Avevo fatto degli studi molto severi, la mia preparazione intellettuale era di grande rigore.” Questa auto-presentazione ci dice già tutto sull'attività e sulla personalità di Anna Banti, scrittrice di romanzi, racconti, critiche d'arte, saggi, recensioni di libri e di film, orgogliosa della sua cultura e della sua stessa alterezza.
Anna Banti, Romanzi e racconti, I Meridiani, Mondadori, 2013
Anna Banti, Quando anche le donne si misero a dipingere, Abscondita, 2017

lunedì 6 novembre 2017

Ted Hughes

“Non sapevo che stavo sostenendo l'audizione/per il ruolo di primo attore nel tuo dramma,/mimando i primi facili movimenti/come a occhi chiusi, cercando a tentoni il personaggio./Come una marionetta azionata per prova,/o le zampe di una rana morta toccata dagli elettrodi.” I suoi versi più belli Ted Hughes li ha scritti senza dubbio per Sylvia Plath, solo che lei era già morta e non li ha mai letti. Una storia d'amore finita male, una poesia felicemente ispirata. Da riscoprire.
Consigli di lettura:
Ted Hughes, Lettere di compleanno, Mondadori, 1999
Diane W. Middlebrook, Suo marito. Ted Hughes e Sylvia Plath. Ritratto di un matrimonio, Mondadori, 2009

lunedì 30 ottobre 2017

Fausta Cialente

“Mi domando se d'italiano ho solo la lingua. E anche quella per caso. Sono sempre e dovunque straniera”. Nell'introdurre Interno con figure, Fausta Cialente focalizza l'attenzione su una delle caratteristiche della sua vita e anche della sua scrittura. Trieste, Il Cairo, l'Inghilterra sono solo alcuni dei luoghi che influenzeranno la sua attività di scrittrice e traduttrice. Forse l'Italia non l'ha sentita abbastanza 'sua' e l'ha dimenticata, non editando più nemmeno i suoi maggiori successi. Un vero peccato.
Fausta Cialente, Le quattro ragazze Wieselberger, Club degli Editori, 1995
Valeria Consoli, Il Romanzo di Fausta Cialente, Miano, 1984

lunedì 23 ottobre 2017

Mario Soldati

“Fu improvvisamente sicuro, come se una mano misteriosa gli stringesse il cuore per avvertirlo, che a Roma, né a Parigi né a Sydney né a New York se ci fosse andato, non avrebbe trovato una città così bella, così chiara, così logica: un'immagine altrettanto prossima alla città ideale, una città da amare come Torino.” I pensieri di Emilio, protagonista di Le due città, sono in parte autobiografici e ci fanno conoscere la capacità di Soldati di raccontare, sulla pagina ancor prima che sullo schermo.
Mario Soldati, America primo amore, Sellerio, 2005
Luca Malavasi, Mario Soldati, Il Castoro Cinema, 2006

lunedì 16 ottobre 2017

Elizabeth Gaskell

“Come sapete, bambini miei, vostra madre era orfana e figlia unica. Avrete anche sentito dire che vostro nonno era un uomo di chiesa su nel Westmoreland”. C'è un po' della vita di Elizabeth Gaskell, figlia di un pastore e orfana di madre, nell'incipit de La vecchia nutrice. La sua vita sarà segnata da lutti ancor più dolorosi. Il marito la convincerà, allora, a dedicarsi all'attività totalizzante della scrittura. L'inaspettato successo gli varrà l'ammirazione di Dickens e l'amicizia di Charlotte Brontë.
Consigli di lettura:
Elizabeth Gaskell, La vita di Charlotte Brontë, Castelvecchi, 2015
Mara Barbuni, Sui passi di Elizabeth Gaskell, Jo March, 2016

lunedì 9 ottobre 2017

Cesare Pavese

“Anche tu sei l'amore./Sei di sangue e di terra/come gli altri. Cammini/come chi non si stacca/dalla porta di casa./Guardi come chi attende/e non vede. Sei terra/che dolora e che tace./Hai sussulti e stanchezze,/hai parole – cammini/in attesa. L'amore/è il tuo sangue - non altro.” La guerra, le Langhe, gli amori non corrisposti, il carcere, le traduzioni dagli autori americani, tutto in Pavese diventa poesia. Le sue pagine vanno lette tutte. Per tutte la sensazione è la stessa: una profonda, dolorosa bellezza.
Consigli di lettura:
Cesare Pavese, Tutti i romanzi, Einaudi, 2000
Cesare Pavese, Le poesie, Einaudi, 2014

lunedì 2 ottobre 2017

Alda Merini

“Amai teneramente dei dolcissimi amanti/senza che essi sapessero mai nulla./E su questi intessei tele di ragno/e fui preda della mia stessa materia./In me l’anima c'era della meretrice/della santa della sanguinaria e dell'ipocrita./Molti diedero al mio modo di vivere un nome/e fui soltanto una isterica.” In uno dei Venti ritratti, Alda Merini mette anche se stessa. Per l'inizio e la fine del testo sceglie i due poli entro cui scorre la sua vita: per sé l'amore, per gli altri la pazzia.
Consigli di lettura:
Alda Merini, Vuoto d'amore, Einaudi, 2015
Alda Merini, La pazza della porta accanto, Bompiani, 2002

lunedì 18 settembre 2017

Antonio Tabucchi

“Spesso immaginavo di partire. Mi vedevo salire su uno di quei treni nella notte, di soppiatto... Con me avevo un minuscolo bagaglio, il mio orologio con le lancette fosforescenti e il mio libro di geografia”. Queste parole messe in bocca a uno dei suoi personaggi ci raccontano almeno due cose di Antonio Tabucchi e dei suoi libri: l'attenzione per i sogni e per i viaggi. La stessa letteratura, del resto, come i viaggi e i sogni è una forma di conoscenza in più, la dimostrazione che la vita da sola non basta.
Consigli di lettura:
Antonio Tabucchi, Sogni di sogni, Sellerio, 1992
Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi, Feltrinelli, 2010

lunedì 11 settembre 2017

Jean Rhys

“Non ho mai scritto quando ero felice. Non volevo. Del resto non sono mai stata felice a lungo.” La sua vita tormentata iniziata nella natia Dominica e proseguita a Parigi e Londra, entra a far parte delle sue narrazioni. Nota per aver dato voce alla folle Antoinette di Jane Eyre ha saputo raccontare se stessa e le tante identità assunte senza rinunciare alla finzione narrativa. I suoi racconti spaziano dal mondo dello spettacolo alla miseria, dalle questioni razziali alla varietà dei sentimenti umani.
Consigli di lettura:
Jean Rhys, Il grande mare dei sargassi, Adelphi, 2013
Jean Rhys, Io una volta abitavo qui, Adelphi, 2017

lunedì 4 settembre 2017

Francis Scott Fitzgerald

“Il mio affetto è per te e per tutti gli ornamenti scomparsi che hanno illuminato la mia giovinezza e brillato di speranza e di promesse lungo le strade che ho percorso.” Destinataria della dedica è una Marmon sport coupé di seconda mano che Francis Scott Fitzgerald acquistò nel 1920 per viaggiare dal Connecticut all'Alabama insieme alla moglie Zelda. Abbiamo letto di sicuro il suo Gatsby e Tenera è la notte, ma i suoi racconti di viaggio ci restituiscono ancor meglio la nostalgia di quegli anni e del tempo perduto.

Consigli di lettura:
Francis Scott Fitzgerald, La crociera del Rottame Vagante, Sellerio, 1996
Francis Scott Fitzgerald, Racconti dell'età del jazz, Minimum Fax, 2011

lunedì 28 agosto 2017

Lou Andreas Salomé

“Lou è un piccolo genio […] acuta come un'aquila e coraggiosa come un leone. Di tutte le conoscenze che ho fatto, la più preziosa e la più feconda è stata per me quella della signorina Salomé. Solo dal momento in cui la conobbi, io divenni maturo per il mio Zarathustra.” Basterebbe già questa dichiarazione di Nietzsche per convincerci a conoscere la sua vita e a leggere i suoi scritti. Se poi aggiungiamo la relazione con Rilke, essa stessa fonte d'ispirazione per il poeta e l'amicizia con Freud, non avremmo più dubbi.
Lou Andreas Salomé, Devota e infedele. Saggi sull'amore, BUR Rizzoli, 2009
Lou Andreas Salomé, Uno sguardo sulla mia vita, Bompiani, 1995

lunedì 21 agosto 2017

Rabrindanath Tagore

“Tutto ciò che nella mia vita /vi è di aspro e discorde /si fonde in dolce armonia.” Rabrindanath Tagore aspirava all'unità, a integrare e conciliare i principi filosofico-religiosi orientali con la cultura occidentale. Dopo aver vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 1913, in Occidente è stato (quasi) dimenticato, per poi essere riscoperto. I suoi versi sono un repertorio di aforismi irrinunciabile. E – per dirla con lui – «Il flauto cerca/il suonatore,/che va in cerca del flauto.»
Rabrindanath Tagore, Lechan, a cura di P. Marino Rigon, SE, 1994
Rabrindanath Tagore, Massime per una vita armoniosa, Guanda, 2011

lunedì 7 agosto 2017

Elsa Morante

“Non ero innamorato, ma affascinato da qualcosa di estremo, di straziante, di passionale che c'era nel suo carattere. Pareva che ogni giorno della sua vita fosse l'ultimo prima della sua morte.” Moravia non era certo il solo a riconoscere il carattere difficile di sua moglie, eppure senza quella passionalità estrema non sarebbero nate le pagine dolenti de La storia, quelle emozionali de L'isola di Arturo, quelle oniriche di Diario o quelle esplosive de Il mondo salvato dai ragazzini. Considerati, altrettanto unanimemente, capolavori.
Consigli di lettura:
Elsa Morante, Il mondo salvato dai ragazzini, Einaudi, 2012
Elsa Morante, Diario 1938, Einaudi, 2002

lunedì 31 luglio 2017

Dino Buzzati

“Il fatto è questo, io mi trovo vittima di un crudele equivoco. Sono un pittore il quale, per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato, ha fatto anche lo scrittore e il giornalista. Il mondo invece crede che sia viceversa, le mie pitture quindi non le può prendere sul serio. […] Ma dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o scriva, io perseguo lo stesso scopo, che è quello di raccontare delle storie.” Tutte da leggere, in qualunque modo ce le racconti.
Dino Buzzati, Opere scelte, I Meridiani, Mondadori, 2009
Annalisa Carbone, Dipingere e scrivere per me sono la stessa cosa. Dino Buzzati tra parola e immagine, Rubbettino, 2016

lunedì 24 luglio 2017

Zelda Sayre Fitzgerald

“Noi due siamo figure a chiazze di colori vivaci [...] che si fonderanno e penso che staremo benissimo appesi uno accanto all'altra nella galleria della vita.” È ciò che pensava Zelda all'inizio della relazione con Scott. Prima che la coppia di belli e dannati facesse scandalo, prima del successo di Di qua dal paradiso, prima della nascita di Scottie, prima dell'infatuazione di Zelda per la danza, prima delle sue ambizioni deluse, prima della follia. Zelda è una leggenda. E il suo unico romanzo deve essere letto.
Consigli di lettura:
Zelda Sayre Fitzgerald, Lasciami l'ultimo valzer, Bollati Boringhieri, 2009
Francis Scott Fitzgerald/Zelda Fitzgerald, Caro Scott, Carissima Zelda: le lettere d'amore di Francis Scott e Zelda Fitzgerald, traduzione di Marina Premoli, La Tartaruga, 2003

lunedì 17 luglio 2017

Pier Vittorio Tondelli

“Ho incollato una tua foto accanto a quelle dei miei 'maestri'. Sorridi, indossi una giacca... Ti ho messo vicino a Danilo Dolci e Aldo Busi, sopra a Emily Dickinson e sotto a Rimbaud e Tove Jansson.” È una delle tante manifestazioni di mistica adorazione che i suoi fan gli hanno tributato e che sono stata raccolte in volume da Enos Rota. Con la sua scrittura brillante e incisiva, Pier Vittorio Tondelli ha raccontato l'Italia degli anni '80 come fosse l'America. Si sente nostalgia del suo talento.
Consigli di lettura:
Pier Vittorio Tondelli, Rimini, Bompiani, 2015
Pier Vittorio Tondelli, Un week-end postmoderno. Cronache dagli anni Ottanta, Bompiani, 2016

lunedì 10 luglio 2017

Matilde Serao

“Scrivo dappertutto e di tutto con audacia unica, conquisto il mio posto a forza di urti, di gomitate, […] non do ascolto alle debolezze del mio sesso e tiro avanti come fossi un giovanotto.” Figura di spicco nella società letteraria italiana, animatrice culturale a Napoli come a Parigi, fondatrice prima de Il Mattino insieme al marito Edoardo Scarfoglio e poi, dopo il divorzio, de Il giorno, Matilde Serao, donna tenace e di talento, seppe spaziare dall'inchiesta alla cronaca mondana, dalla politica all'amore.
Consigli di lettura:
Matilde Serao, Il ventre di Napoli, con prefazione di Antonio Pascale, Bur Rizzoli, 2012
Angela Sarcina, La signora del Mattino. Con antologia dei Mosconi di Matilde Serao, La conchiglia, 1995

lunedì 3 luglio 2017

Gian Luigi Beccaria

“Eravamo venuti a tale che tutti i vocaboli e tutti i modi che esprimessero operazioni dell'animo erano francesi”. Se gli arabi avevano importato la lingua della matematica con algebra algoritmo cifra, i francesi ci nutrirono l'anima con sensibile inteso come 'disposto a provare intense emozioni e sentimenti e affetti', o trasporto nel senso di 'impeto', o ancora con estasiare ed entusiasta. La storia delle parole è affascinante, specie quando a raccontarcela è il linguista e critico letterario Gian Luigi Beccaria.
Consigli di lettura:
Gian Luigi Beccaria, Tra le pieghe delle parole, Einaudi, 2008
Gian Luigi Beccaria, L'italiano in 100 parole, BUR, 2015

lunedì 26 giugno 2017

Sibilla Aleramo

“Uomini e donne sono sul mio cammino perch'io li ami. Li amo, li sento vivere, la loro vita si aggiunge alla mia. Che cosa io sarei senza questi incontri, senza le strade che ho percorso?” Nonostante le critiche che si possono muovere ai suoi amori estremi, fonte della sua ispirazione letteraria, e alle sue scelte spesso discutibili, Sibilla Aleramo continua ad essere l'emblema di una vita libera e consapevole, lontana dal modello femminile imperante nella sua epoca. Fosse anche solo per questo, va letta.
Consigli di lettura:
Sibilla Aleramo, Una donna, Feltrinelli, 2012
Sibilla Aleramo, Amo dunque sono, Feltrinelli, 2016

lunedì 19 giugno 2017

William Somerset Maugham

“Non si può creare un personaggio basandosi sulla semplice osservazione: se vogliamo che prenda vita dev'essere almeno in qualche misura una rappresentazione di noi stessi.” Orfano di genitori, Maugham fu cresciuto da uno zio vicario. Le regole di comportamento che vigevano a casa dello zio e, successivamente, gli studi di medicina gli permisero di osservare un'ampia gamma di emozioni umane che seppe innestare sulle caratteristiche della sua personalità. Con i suoi personaggi ci ha lasciato una grande lezione di scrittura.
Consigli di lettura:
William Somerset Maugham, In villa, Adelphi, 1999
William Somerset Maugham, La diva Julia, Adelphi, 2005

lunedì 12 giugno 2017

Lalla Romano

“Dissi a Venturi che volevo scrivere (raccontare) ma che non era possibile, perché a me sarebbe piaciuto scrivere soltanto storie della mia famiglia. Nulla mi avrebbe mai interessato quanto il mio mondo.” Ma la verità è che Lalla Romano sia che parli di sé, del figlio o di chicchessia, riesce a raccontarci sempre anche qualcosa di noi stessi. E tra le «ombre» che visitano la sua memoria, ritroviamo anche le nostre. Le sue numerose opere che spaziano dalla prosa alla poesia, dalla vita all'arte, sono tutte da leggere.
Consigli di lettura:
Lalla Romano, Le parole tra noi leggere, Einaudi, 2012.
Ernesto Ferrero, Vita di Lalla Romano raccontata da lei medesima, Manni, 2006.

lunedì 5 giugno 2017

William Makepeace Thackeray

“Mentre i personaggi compaiono sulla scena, chiedo il permesso, come uomo e come fratello, non solo di presentarli ma di tanto in tanto di scendere dal palco per parlarne: se sono buoni e bravi per stringergli la mano con affetto, se sono stupidi per riderne sotto i baffi con la complicità del lettore; se sono malvagi e crudeli per insultarli con le parole più audaci”. Di William Thackeray potrei dire lo stesso che Calvino diceva a proposito di Jane Austen: non lo leggo mai, ma sono felice che ci sia.
William M. Thackeray, La fiera della vanità, Mondadori, 2013
William M. Thackeray, Le memorie di Barry Lindon, Fazi, 2013

lunedì 29 maggio 2017

Marguerite Duras

“Scrivere. Non posso. ‪Nessuno può. Bisogna dirlo: non si può. E si scrive. È l'ignoto che abbiamo dentro: scrivere vuol dire raggiungerlo. È questo o niente. [...] Lo scritto arriva come il vento, è nudo, è inchiostro, è lo scritto, e passa come niente altro passa nella vita, niente di più, se non la vita stessa.” Marguerite Duras, con il suo «stile paratattico», sa scavarci dentro. ‎‬Che si tratti dei romanzi più noti o di drammi, sceneggiature e interviste i suoi libri non finiscono mai appena chiusi.
Consigli di lettura:
Marguerite Duras, La ragazza del cinema, Del Vecchio Editore, 2014
Marguerite Duras, La passione sospesa. Intervista con Leopoldina Pallotta Della Torre, Archinto, 2013

lunedì 22 maggio 2017

J.D. Salinger

“Non so, mi sembrava una tale mancanza di buon gusto voler fare la protagonista. […] Sono stufa di tutti questi ego, ego, ego. Del mio e di quello degli altri. Sono stufa della gente che vuol arrivare da qualche parte, fare qualcosa di notevole eccetera, essere un tipo interessante. È disgustoso, disgustoso e basta.” Salinger doveva condividere il pensiero della sua Franny se a un certo punto della sua vita decise di ritirarsi completamente dalla vita pubblica e di scrivere solo per se stesso.
Consigli di lettura:
J.D. Salinger, Franny e Zooey, Einaudi, 2014
Ian Hamilton, In cerca di Salinger, tr. it. Maria Pace Ottieri, Minimum Fax, 2001

lunedì 15 maggio 2017

Annie Vivanti

“È difficile lasciarla questa vitaccia, finché resta anche un sol imbecille che vi gridi brava! [...] Io sono un pezzetto di palcoscenico, come gli alberi di carta pesta e le case dipinte. Toglili al gas della ribalta e non sono più buoni a nulla”. Con un passato da artista di cafè chantant e una vita romanzesca, Annie Vivanti aveva continuato a raccontare, con la benedizione di Croce e di Carducci, le donne della sua epoca e la vanità della gloria. Da leggere, con tutti gli stereotipi del caso.
Consigli di lettura:
Annie Vivanti, Marion artista di caffè concerto, Sellerio, 2006
Annie Vivanti, I divoratori, Sellerio, 2008

lunedì 8 maggio 2017

Massimo Recalcati

“Non è questo il movimento essenziale che caratterizza il lavoro di ogni insegnante degno di questo nome? Aprire vuoti nelle teste, aprire buchi nel discorso già costituito, fare spazio, aprire le finestre, le porte, gli occhi, le orecchie, il corpo, aprire mondi, aprire aperture impensate prima […] animare il desiderio di sapere. Per questa ragione ogni insegnamento che sia tale muove l'amore, è profondamente erotico.” Che si rivolga agli insegnanti o ai genitori, Recalcati con i suoi libri «apre».
Consigli di lettura:
Massimo Recalcati, L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento, Einaudi, 2015.
Massimo Recalcati, Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno, Feltrinelli, 2016

lunedì 1 maggio 2017

Grazia Deledda

“- Grazietta vai a casa, si è fatto tardi. - No, non ci vado a casa. Devo osservare il tramonto del sole e come la luna illumina il monte: è il mio lavoro!”. Altro che «massaia primitiva», Grazia Deledda aveva le idee ben chiare su quello che voleva diventare. Come sapeva bene che per affermarsi come scrittrice le sarebbe stato necessario sposarsi e trasferirsi da Nuoro a Roma. La disciplina ferrea con cui ha scritto i suoi libri e il Nobel per la Letteratura, vinto nel 1926, hanno dimostrato che aveva ragione.
Consigli di lettura:
Grazia Deledda, La madre, Mondadori, 2015
Grazia Deledda, Cosima, Il Maestrale, 2007

lunedì 24 aprile 2017

Ugo Riccarelli

“Ricordò le parole, la dolcezza e le storie con cui la levatrice aveva ammorbidito il sangue di quel parto e provò commozione. Suo figlio avrebbe dovuto essere omaggio a quelle onde gentili. Avrebbe dovuto sapere, conoscere la magia del raccontare.” Ugo Riccarelli ci ricorda Marquez e a tratti ci ammalia come lui. La vita, nei suoi scritti, diventa una storia da raccontare che annienta anche la morte, come nella favola di Sherazade. E così nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Anche il dolore.
Consigli di lettura:
Ugo Riccarelli, Il dolore perfetto, Mondadori, 2012
Gabriel García Marquez, Cent'anni di solitudine, Mondadori, 2016

lunedì 17 aprile 2017

Anaïs Nin

“Guardai un orologio per leggere la verità. Le ore passavano come le figure di avorio degli scacchi, battendo note di piano, i minuti si inseguivano su fili montati come soldatini di latta. Ore come alte donne d'ebano con gong tra le gambe che risuonavano di continuo tanto da non poterne tenere il conto.” Tutti conoscono i racconti erotici di Anaïs Nin e la sua storia con Miller, ma pochi sanno dei rapporti con la psicanalisi, con il cinema surrealista e del suo romanzo dell'inconscio. Da rileggere.
Consigli di lettura:
Anaïs Nin, La casa dell'incesto, Feltrinelli, 2007
Anaïs Nin, Diario I-VI, Bompiani, 2016

lunedì 3 aprile 2017

Henry Miller

“È l'autunno del mio secondo anno a Parigi. Ci sono stato mandato per una ragione che ancora non sono riuscito a penetrare. Non ho né soldi, né risorse, né speranze. Sono l'uomo più felice del mondo. Un anno, sei mesi fa, pensavo d'essere un artista. Ora non lo penso più, lo sono”. Quanti scrittori possono vantare un incipit così folgorante? Vale la pena leggere le storie di Henry Miller, lo spiantato divenuto scrittore di successo.
Consigli di lettura:
Henry Miller, Tropico del cancro, Feltrinelli, 2005
Henry Miller/Anaïs Nin, Storia di una passione. Lettere 1932-1953, Bompiani, 2013

lunedì 27 marzo 2017

Clara Sereni

“La sera delle elezioni davanti al televisore piccolo e disturbato c'eravamo tutti […] La pizza non era cotta bene, neanche per me aveva importanza: eravamo pieni di vittoria da non avere nemmeno fame.” Ogni piatto è, per Clara Sereni, un modo per ricordare e riflettere su aneddoti della sua vita e della politica italiana. La pasta e fagioli sa di Sessantotto, la frittata di zucchine segna una frattura insanabile con il padre, andare a vivere con il compagno è come una fetta di cassata. Quando si dice «il gusto della lettura!»
Consigli di lettura:
Clara Sereni, Casalinghitudine, Giunti, 2015
Céline Girard, Menù letterari, Franco Cesati Editore, 2016

lunedì 20 marzo 2017

Daniel Pennac

“... la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l'immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l'adrenalina che sprizza, l'identificazione che diventa totale e il cervello che prende (momentaneamente) le lucciole del quotidiano per le lanterne dell'universo romanzesco. È il nostro primo stato di lettori.” Quando Daniel Pennac sveste i panni di Benjamin Malaussène per mettere quelli del «pedagogo», è tutto da leggere e da rileggere. E ancora da leggere...
Consigli di lettura:
Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli, 2017
Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli, 2013

lunedì 13 marzo 2017

Elizabeth Barrett Browning

“E così il tempo passava, passava... Ero come un uomo che morisse senza aver letto Shakespeare”. Elizabeth Barrett viveva reclusa in casa. Poi arrivò Robert Browning. L'amore, la passione, il matrimonio segreto e la fuga in Italia. E la pubblicazione dei Sonetti del portoghese, a cui altri scritti seguirono. Nessuna storia ha la stessa forza nel dimostrare la capacità della letteratura (e certo anche dell'amore) di superare gli ostacoli e le convenzioni.
Consigli di lettura:
Elizabeth B. Barrett/Robert Browning, D'amore e di poesia, Archinto, 2007
Elizabeth Barrett-Browning, Sonetti dal portoghese, Acquaviva, 2009

lunedì 6 marzo 2017

Giacomo Leopardi

“Alfin per entro il fumo/De' sigari onorato, al romorío/De' crepitanti pasticcini, al grido/Militar, di gelati e di bevande/Ordinator, tra le percosse tazze/E i branditi cucchiai, viva rifulse/Agli occhi miei la giornaliera luce/Delle gazzette.” No, non è la risaputa passione per i dolci di Leopardi, seduto al Caffè d'Italia a Napoli, ad interessarci in questi versi, ma il suo scavalcare un secolo e mezzo di Progresso e – ce lo dice Vassalli – a candidarsi come il primo autore consapevolmente post-moderno.
Consigli di lettura:
Giacomo Leopardi, I canti e le Operette morali, Salerno, 1994
Sebastiano Vassalli, Amore lontano, Einaudi, 2005

lunedì 27 febbraio 2017

Natalia Ginzburg

“E poi mi sono nati dei figli e io sul principio quando erano molto piccoli non riuscivo a capire come si facesse a scrivere avendo dei figli. […] Ma poi ho imparato a poco a poco. Preparavo ancora il sugo di pomodoro e il semolino, ma pensavo intanto a delle cose da scrivere... Scrivevo nel pomeriggio, quando i miei bambini erano a spasso con una ragazza del paese, scrivevo con avidità e con gioia, ed era un bellissimo autunno e mi sentivo ogni giorno così felice”. Chi ha detto che la vita o si vive o si scrive? Grazie Natalia Ginzburg!
Consigli di lettura:
Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, 2014.
Natalia Ginzburg, Caro Michele, Einaudi, 2006.

lunedì 20 febbraio 2017

Giorgio Manganelli

“L'amore è un eccellente combustibile per alimentare il malessere che può condurre alla letteratura. L'amore è la più importante matrice di menzogna, e la menzogna la più importante matrice di mondi”. Per Giorgio Manganelli, la letteratura è legata alla nevrosi ma anche indissolubilmente all'amore. Giornalista e saggista, esordisce come scrittore a 40 anni. Ludico e visionario, ammirato da Calvino, ha saputo trasformare i suoi fantasmi interiori in bellissime pagine di poesia e prosa. Uno di quegli scrittori che tutti dovrebbero leggere.
Consigli di lettura:
Giorgio Manganelli, Antologia Privata, Quodlibet, 2015
Giorgio Manganelli, Poesie, Crocetti, 2006

lunedì 13 febbraio 2017

Colette

“Quando si può penetrare nel mondo incantato dei libri, che bisogno c'è di scrivere?” Non sappiamo se a convincere Colette a diventare una scrittrice sia stato più il sogno velleitario del padre, che aveva rilegato con cura una dozzina di libri composti da pagine completamente bianche e recanti solo il titolo, oppure la mediocrità del primo marito Henri Gauthier-Villars detto Willy. Fu lui, infatti, abituato a firmare opere altrui, a suggerirle la serie di Claudine di cui in un primo momento si appropriò, ma che poi fu ristampata unicamente con il nome di lei.

Consigli di lettura:
Sandra Petrignani, La scrittrice abita qui, Beat, 2016
Colette, Prigioni e paradisi, Del Vecchio Editore, 2012