lunedì 3 luglio 2017

Gian Luigi Beccaria

“Eravamo venuti a tale che tutti i vocaboli e tutti i modi che esprimessero operazioni dell'animo erano francesi”. Se gli arabi avevano importato la lingua della matematica con algebra algoritmo cifra, i francesi ci nutrirono l'anima con sensibile inteso come 'disposto a provare intense emozioni e sentimenti e affetti', o trasporto nel senso di 'impeto', o ancora con estasiare ed entusiasta. La storia delle parole è affascinante, specie quando a raccontarcela è il linguista e critico letterario Gian Luigi Beccaria.
Consigli di lettura:
Gian Luigi Beccaria, Tra le pieghe delle parole, Einaudi, 2008
Gian Luigi Beccaria, L'italiano in 100 parole, BUR, 2015

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