lunedì 6 novembre 2017

Ted Hughes

“Non sapevo che stavo sostenendo l'audizione/per il ruolo di primo attore nel tuo dramma,/mimando i primi facili movimenti/come a occhi chiusi, cercando a tentoni il personaggio./Come una marionetta azionata per prova,/o le zampe di una rana morta toccata dagli elettrodi.” I suoi versi più belli Ted Hughes li ha scritti senza dubbio per Sylvia Plath, solo che lei era già morta e non li ha mai letti. Una storia d'amore finita male, una poesia felicemente ispirata. Da riscoprire.
Consigli di lettura:
Ted Hughes, Lettere di compleanno, Mondadori, 1999
Diane W. Middlebrook, Suo marito. Ted Hughes e Sylvia Plath. Ritratto di un matrimonio, Mondadori, 2009

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