domenica 2 dicembre 2018

Luigi Meneghello

“Parlare mi era facile: bastava aprire la bocca, e venivano fuori idee, iniziative, programmi, e una volta venuti fuori parevano autorevoli: è un bel vantaggio l’educazione umanistica.” L'antifascismo, la partecipazione alla Resistenza, l'esperienza all'Università di Reading, l'allontanamento da un'Italia bigotta e provinciale, i rimandi alla letteratura e alla filosofia, la sua scrittura sperimentale (una mistione di italiano, dialetto e lingua inglese). Ah, quante cose ci sono in Luigi Meneghello!
Consigli di lettura:
Luigi Meneghello, Le carte I-III, Rizzoli, 2012-2018.
Luigi Meneghello, I piccoli maestri, Rizzoli, 2913.

lunedì 12 novembre 2018

Joyce Lussu

“«È tutta, lei» fu il mio primo pensiero. «È una donna intera». È abbastanza raro trovare una donna veramente intera. In generale, alle donne hanno sempre tolto qualche cosa: autonomia, autorità, identità.” Gioconda Beatrice Salvadori Paleotti, nota con lo pseudonimo di Joyce Lussu, partigiana, scrittrice, traduttrice, medaglia d'argento al valor militare, capitano nelle brigate Giustizia e Libertà (da leggere il resoconto autobiografico Fronti e frontiere), alle "donne intere" ha dedicato il suo tempo e i suoi scritti.
Consigli di lettura:
Joyce Lussu, Il libro delle streghe. Dodici storie di donne straordinarie, maghe, streghe e sibille, a cura di Chiara Cretella, Gwynplaine 2011.
Aa. Vv., Architetture interiori. Immagini domestiche nella letteratura femminile del Novecento italiano, a cura di Chiara Cretella e Sara Lorenzetti, Franco Cesati Editore, 2008.

lunedì 29 ottobre 2018

Vladimir Nabokov

“Direi che una buona formula per appurare il valore di un romanzo è, alla lunga, la fusione tra la precisione della poesia e l'intuizione della scienza. […] da lettori saggi, leggeremo l'opera di un genio non con il cuore, e tantomeno con il cervello, ma con la spina dorsale perché è lì che si manifesta il fremito rivelatore.” Quel fremito Nabokov lo ha provato leggendo alcuni dei maggiori romanzi della letteratura europea, analizzati in qualità di docente per gli studenti di Wellesley e della Cornell University e raccontati al lettore con la stessa forza del narratore di Lolita.
Consigli di lettura:
Vladimir Nabokov, Lolita, Adelphi, 1996.
Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura, Adelphi, 2018.

lunedì 22 ottobre 2018

Alma Sabatini

“La lingua non solo riflette la società che la parla, ma ne condiziona e ne limita il pensiero, l'immaginazione e lo sviluppo sociale e culturale.” Il nome di Alma Sabatini, saggista, linguista e insegnante, è legato soprattutto allo studio sul sessismo nella lingua italiana. Attiva nel Partito Radicale e impegnata in numerose battaglie per i diritti civili, tra le fondatrici e prima presidente del Movimento di Liberazione della Donna, nelle sue pubblicazioni si è occupata di maternità, prostituzione, aborto, matrimonio, pari opportunità.
Consigli di lettura:
Alma Sabatini, Il sessismo nella lingua italiana, Presidenza del Consiglio dei ministri. Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 1986. Scaricabile qui

Jean-Paul Sartre

“Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo.” È l’esistenzialismo di Jean-Paul Sartre, in cui ogni individuo è libero e responsabile delle proprie scelte ma in una prospettiva soggettivista e relativista. Indissolubilmente legato alla figura di Simone De Beauvoir, non disdegnò l'uso di droghe per raggiungere stati di coscienza superiore e trovando difficoltà a pubblicare i suoi scritti, insegnò nelle scuole di provincia per poi diventare uno degli intellettuali più incisivi del XX secolo.
Consigli di lettura:
Jean-Paul Sartre, L'esistenzialismo è un umanismo, Mursia, 2016.
Jean-Paul Sartre, Le mosche. Porta chiusa, Bompiani, 2013.

lunedì 8 ottobre 2018

Simone De Beauvoir

“Scrivere, creare: nessuno oserebbe rischiare una simile avventura se non si credesse assoluto padrone di se stesso, dei propri fini e dei propri mezzi.” Simone De Beauvoir, insieme a Sartre e Camus, è il simbolo indiscusso dell'Esistenzialismo. Costretta spesso nei limiti dell'etichetta di “pioniera del femminismo”, impegnata in prima linea nelle faccende politiche, sociali, culturali del suo tempo e massima esponente del «romanzo metafisico», anticonformista per eccellenza, ha raccontato la sua generazione come nessun altro.
Consigli di lettura:
Simone De Beauvoir, L'età forte, Einaudi, 2016.
Simone De Beuvoir, La cerimonia degli addii-Conversazioni con Jean-Paul Sartre, Einaudi, 2008.

lunedì 1 ottobre 2018

Carlo Cassola

“Le idee mi si chiarirono nell'inverno 1936-1937 grazie a una lettura […] In Joyce scoprii il primo scrittore che concentrasse la sua attenzione su quegli aspetti della realtà che per me erano stati sempre i più importanti. Fin da bambino, infatti, ero consapevole che ogni cosa, ogni fatto, ogni luogo, ogni tempo, aveva una tonalità particolare; e questo alone che era intorno alle cose per me era più importante delle cose stesse.” Altro che «Liala della letteratura italiana» (come lo definì - insieme a Pratolini e Bassani - il Gruppo 63).
Consigli di lettura:
Carlo Cassola, La ragazza di Bube, Mondadori, 2016.
Carlo Cassola, Fausto e Anna, Mondadori, 2017.

lunedì 24 settembre 2018

Amelia (Pincherle) Rosselli

“Tu sei stata in un certo modo la mia ispiratrice, ancora quand'ero piccolo tu mi hai incoraggiato a continuare su questa via – e se ho fatto qualche progresso lo debbo in gran parte a te.” Il mittente di questa lettera, in procinto di pubblicare il suo primo libro, è Alberto Moravia; la destinataria è Amelia Pincherle Rosselli, sua zia paterna, nonché madre degli antifascisti fratelli Rosselli e nonna della poetessa, sua omonima. Indubbiamente una grande personalità a giudicare da suoi familiari, ingiustamente dimenticata per la sua attività letteraria.
Consigli di lettura:
I Rosselli. Epistolario familiare 1914-1937, a cura di Zeffiro Ciuffoletti, Mondadori, 1997.
M. Calloni, “Ebraismo, italianità e questione femminile in Amelia Rosselli”, in: S. Visciola, G. Limone (a cura di), I Rosselli: eresia creativa, eredità originale, Guida, 2005.

lunedì 17 settembre 2018

Dino Campana

“Se vivo o morto lei si occuperà ancora di me, la prego di non dimenticare le ultime parole They were all torn and cover'd with the boy's blood che sono le uniche importanti del libro.” Il mito del «Mat Campena», disprezzato dal gruppo degli intellettuali fiorentini del tempo, noto per la turbolenta storia d'amore con Sibilla Aleramo, ha trovato sempre più fortuna dando vita a film, spettacoli teatrali, canzoni, romanzi che hanno quasi messo in ombra la sua poesia: suoni colori e musica, sospesi tra il sogno e la veglia.
Consigli di lettura:
Dino Campana, Un po' del mio sangue, Rizzoli BUR, 2015.
Sibilla Aleramo/Dino Campana, Un viaggio chiamato amore, Feltrinelli, 2000.

lunedì 10 settembre 2018

Amelia Rosselli

“Una problematica della forma poetica è stata per me sempre connessa a quella più strettamente musicale, e non ho mai in realtà scisso le due discipline, considerando la sillaba non solo come nesso ortografico ma anche come suono”. Questa la dichiarazione di poetica di Amelia Rosselli, «il solo vero poeta della generazione di mezzo» per la Ginzburg. Segnata dalla morte del padre (Carlo) per mano delle milizie antifasciste e dall'esilio, per suicidarsi sceglierà la stessa data della Plath, i cui versi aveva amato e tradotto.
Consigli di lettura:
Amelia Rosselli, Variazioni belliche, a cura di Plinio Perilli, Fondazione Piazzolla, 1995.
Laura Barile, Laura Barile legge Amelia Rosselli, Nottetempo, 2014.

lunedì 3 settembre 2018

José Pablo Feinmann

“… qualcosa che lo condannava, che gli dicesse che sì, che era colpevole, che era tutta colpa sua, che erano suoi i libri che avevano scatenato il terrore, che era per aver letto quei libri che migliaia di giovani morivano, che lui li aveva spinti incontro alla morte, impunemente, per essere brillante, seducente, per alimentare la sua vanità, per essere il Marx d’Argentina, dell’America Latina, del Terzo Mondo”. José Pablo Feinmann, lo scrittore che si muove tra cinema e filosofia e che non rinuncia mai al suo stile, ironico e colto, anche quando si tratta di uccidere la madre.
Consigli di lettura:
José Pablo Feinmann, Il giorno della madre, Baldini Castoldi Dalai Editore, 2005.
José Pablo Feinmann, Cinebrivido, Marcos y Marcos, 2010.

lunedì 23 luglio 2018

Amalia Guglielminetti

“Le donne d'un fascino spirituale come Voi non hanno il diritto d'essere belle. Sovente, quando parlate, io dimentico e non seguo le vostre parole, per il gioco attirante delle vostre labbra sane o per la carezza lenta delle vostre ciglia… E questo è male”. È quel che scriveva Gozzano alla Guglielminetti, durante la loro breve relazione. Poetessa e scrittrice di ispirazione dannunziana, denunciata due volte per oltraggio al pudore in un'Italia bigotta e maschilista, è una di quelle donne, prima ancora che scrittrici, da riscoprire.
Consigli di lettura:
Silvio Raffo, Lady Medusa. Vita, poesia e amori di Amalia Guglielminetti, Bietti, 2012.
Amalia Guglielminetti/Guido Gozzano, Lettere d'amore, Bietti, 2012.

lunedì 16 luglio 2018

Alberto Moravia

«Non aveva nessuna sicurezza e non si è mai sentito superiore agli altri. Era come se ogni volta ricominciasse da capo. Odiava ripetere certe formule narrative [e] non voleva assolutamente essere un maestro. Era curioso di tutto e di tutti. Disponibile alla vita. Meno alla letteratura». Dopo l'esordio folgorante de Gli indifferenti, Alberto Moravia ha continuato a scrivere capolavori, ogni volta cercando di superarsi. Tre donne, tre scrittrici, hanno contato nella sua vita e con loro non ha mai parlato di letteratura.
Consigli di lettura:
Alain Elkann/Alberto Moravia, Vita di Moravia, Bompiani, 2018.
Alberto Moravia, Il conformista, Bompiani, 2011.

lunedì 9 luglio 2018

Maria Montessori

“Dobbiamo pertanto considerare il bambino come il fato della nostra vita futura. Chiunque voglia conseguire qualche beneficio per la società deve necessariamente far leva sul bambino […] perché il bambino, che chiude in sé il segreto della nostra natura, divenga il nostro maestro”. Non propriamente una scrittrice, ma all'infanzia ha dedicato anche dei saggi oltre che la sua vita, stravolgendo le idee correnti del suo tempo sull'età e sui generi. La sua filosofia, come la sua biografia è assolutamente da (ri)scoprire.
Consigli di lettura:
Giovanna Ceccatelli, Maria Montessori. La libertà dei bambini, Edizioni Clichy, 2016.
Maria Montessori, Come educare il potenziale umano, Garzanti, 2007.

lunedì 2 luglio 2018

Jules Joseph Colette

“Quanto a mio padre... «Lei è proprio quello che desiderava essere, e che non ha potuto essere da vivo». Queste parole mi lasciano pensosa e commossa. Su uno dei ripiani più alti della biblioteca mi sembra ancora di vedere una fila di volumi cartonati, col dorso di tela nera. […] quando mio padre morì la biblioteca divenne una camera da letto, e i libri furono tolti dagli scaffali. «Vieni un po' a vedere» mi chiamò un giorno il mio fratello maggiore. […] quella decina di volumi cartonati ci svelava il suo segreto, accessibile ma disdegnato per tanto tempo. Duecento, trecento, centocinquanta pagine per volume; una bella carta vergata, di un bianco latteo, oppure spessa. «da scuola», rifilata con cura, centinaia e centinaia di fogli bianchi... Un'opera immaginaria, il miraggio di una carriera di scrittore.” Regaliamo qualche carattere in più all'opera mai scritta del capitano Jules Joseph Colette, padre della nota scrittrice, che a suo modo ha raccontato una storia pur non scrivendone neanche una riga. I suoi fogli bianchi furono usati dal figlio per scrivere le sue ricette, dalla moglie per incartare le marmellate, per le cotolette al cartoccio, per foderare i cassetti, dai nipotini per i loro scarabocchi, e finalmente da Colette per chiudere il racconto dedicato alla memoria del padre.
Consigli di lettura:
Jules Joseph Colette, Opera omnia, mai scritta.
Colette, Il capitano, in Eadem, Sido, Adelphi, 2011.

lunedì 25 giugno 2018

Sylvia Plath

“Povera Plath troppo alta per le miserie della terra,/meglio certamente la morte/e un forno crematorio/alle continue bruciature del vento,/meglio Silvia l'avveniristica impresa/di una donna che voleva essere donna/che è stata scalpitata da un uomo femmina.” Solo Alda Merini, ritrattista d'eccezione, poteva dare lucidità alla follia della Plath. Di parole se ne sono dette tante, ma forse non saranno mai abbastanza. Bisogna leggere tutto di Sylvia, e di Ted*. E giacché vi trovate leggete anche l'ultimo di Connie Palmen.
*Ted Hughes ha dedicato a Sylvia Lettere di compleanno, già (stra)consigliato: Ted Hughes in 500 caratteri

Consigli di lettura:
Leonetta Bentivoglio, Sylvia Plath. Il lamento della regina, Edizioni Clichy, in ristampa.
Connie Palmen, Tu l'hai detto, Iperborea, 2018.

lunedì 18 giugno 2018

Beppe Fenoglio

“Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qualifica di scrittore e partigiano.” Insieme alla dichiarazione di Calvino (“Il più solitario di tutti noi riuscì a fare il romanzo che tutti avevamo sognato”) è la frase che meglio restituisce il ritratto di Fenoglio, così come Una questione privata è il romanzo che più lo rappresenta. C'è tutto: la guerra, la Resistenza, l'amore, la giovinezza, la musica, la lingua inglese, il paesaggio italiano, la fatica di scrivere...
Consigli di lettura:
Beppe Fenoglio, Una questione privata, Einaudi, 2014.
Piero Negri Scaglione, Questioni private. Vita incompiuta di Beppe Fenoglio, Einaudi ET, 2007.

lunedì 26 marzo 2018

Rainer Maria Rilke

“Appena un artista ha trovato il vivo centro della sua attività, nulla per lui è così importante come mantenervisi […]: il suo posto non è mai, neanche per un attimo, accanto allo spettatore e al critico”. Rilke visse fino allo stremo delle sue forze il dissidio fondamentale dell'artista tra la vita e il lavoro, non rinunciando mai alle sue inquietudini, convinto che “scacciando il demone avrebbe respinto anche gli angeli”. La sua poesia è uno dei tentativi più riusciti di allargare lo sguardo oltre la vacuità delle cose.
Consigli di lettura:
Rainer Maria Rilke, Elegie duinesi, Feltrinelli, 2014
Rainer Maria Rilke/Lou Andreas Salomé, Da qualche parte nel profondo, Passigli, 2009

lunedì 12 marzo 2018

Maria Bellonci

“È l'alba agra di una primavera nebbiosa, sono a letto, la balia Colomba mi desta all'improvviso dicendo cose troppo terrificanti per essere vere.” Forse l'incipit di Rinascimento privato Maria Bellonci lo aveva preso dalla sua stessa esistenza. Da quel lavoro che iniziava all'alba, quando ancora a letto, circondata da libri e dizionari, iniziava a scrivere. E da quel dolore che si portava dietro per la perdita del compagno di vita e di lettere Goffredo Bellonci. Con lui aveva fondato il Premio Strega, frutto di quella bellezza intellettuale cui aspirava la sua stessa scrittura.
Consigli di lettura:
Maria Bellonci, Rinascimento privato, Mondadori, 2016
Maria Bellonci, Il premio strega, Mondadori, 2003

lunedì 5 marzo 2018

Thomas Mann

“Mio padre [...] era un temperamento nordico: contemplativo, profondo […] incline alla malinconia; mia madre, d'indefinito sangue esotico, bella, sensuale, ingenua, […] passionale e indolente. Una mescolanza che, senza dubbio, racchiudeva in sé possibilità straordinarie e straordinari pericoli.” Nelle parole di Tonio Kröger all'amica Lisaweta c'è lo stesso Thomas Mann: il dissidio tra il Nord e Sud dei genitori, il conflitto del borghese smarritosi nell'arte, il bohémien con la nostalgia delle buone maniere.
Thomas Mann, Tonio Kröger, Einaudi, 2016
Thomas Mann, Romanzo di una vita, Il Saggiatore, 2012

lunedì 5 febbraio 2018

Maria Corti

“Al di là degli eventi che passano, le Carte durano, ciascuna con la sua minuscola storia e vivono [...] E quando anche noi ce ne andremo, loro le Carte resteranno lì e non sapranno mai che non ci siamo più.” Maria Corti, filologa, scrittrice, semiologa, ha rincorso i fantasmi della letteratura e grazie alla passione e alla grande forza di volontà che la contraddistinguevano ha dato vita, tra le altre cose, a quella meraviglia del Fondo Manoscritti di Pavia dove «vivono» i carteggi di molti dei migliori autori italiani moderni e contemporanei.
Maria Corti, Ombre dal fondo, Einaudi, 1997
Maria Corti, Dialogo in pubblico. Intervista di Cristina Nesi, Bompiani, 2006

lunedì 15 gennaio 2018

Paul Celan

“Tentai di togliergli le pietre dal petto per sentirlo cantare. Ma lui scelse la via dell'acqua e la pietra nel fiume va a fondo.” È quanto scrive Ingeborg Bachman a proposito dell'amico, una volta amante, Paul Celan. Ebreo rumeno di madrelingua tedesca, morto suicida nella Senna, Celan abbandonava ai flutti la sua poesia che lui stesso aveva definito un «messaggio nella bottiglia», dolorosa testimonianza di un'esistenza segnata dalla guerra e dall'olocausto.
Paul Celan, La sabbia delle urne, Einaudi, 2016
Ingeborg Bachman/Paul Celan, Troviamo le parole. Lettere 1948-1973, Nottetempo, 2010

lunedì 8 gennaio 2018

Emily Dickinson

“Non ho altra/ vita da che vivere questa/ da vivere qui/ Né altra morte che questa/ se non/ scacciata/ espulsa/ da qui// Né supplica / al mondo/ a venire...”. Soltanto sette dei componimenti di Emily Dickinson furono pubblicati in vita, gli altri 1775 li trovò la sorella dopo la sua morte. Si trattava di tanti foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Emily visse quasi tutta la sua vita chiusa nella sua stanza, con la convinzione che per fare qualunque cosa bastasse la fantasia.
Emily Dickinson, Buste di poesia, Archinto, 2017
Lyndall Gordon, Come un fucile carico. La vita di Emily Dickinson, Fazi Editore, 2012